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Il settore della moda sta scontando in maniera alquanto pesante le conseguenze della crisi pandemica che ha coinvolto tutti noi nel 2020.

La CNA Nazionale ha effettuato degli studi specifici che hanno potuto riscontrare una riduzione che ha superato il 30% del fatturato nell’ambito della moda.

Un aspetto da considerare però è che la causa di tutto ciò non è stata esclusivamente il lockdown totale, con la conseguente crisi economica che ha colpito molti ambienti lavorativi.

La problematica è principalmente di tipo strutturale e qui di seguito capirete il motivo.

Per quale motivo il settore moda è crollato

Coloro che lavorano in questo determinato settore hanno potuto appurare loro stessi quanto l’intero comparto sia stato colpito per via delle tante restrizioni al commercio.

Come si è potuto vedere ultimamente anche dalle tante dirette televisive, molti negozi si son ritrovati a dover rimandare indietro gli ordini che avevano programmato diversi mesi prima.

Per non parlare di quando mostrano i reparti e i magazzini colmi dei capi di stagione invenduti.

Tutto questo ovviamente ha influito finanche sul classico riassortimento dei capi d’abbigliamento sugli scaffali, considerando che questo particolare settore è crollato in maniera inesorabile.

La regressione dell’abbigliamento certamente è iniziata nel momento in cui i negozi erano tutti chiusi e le persone si trovavano letteralmente barricate nelle proprie case per via del Coronavirus.

Esiste anche un’altra motivazione che ha portato al tracollo del settore della moda. Infatti nel momento in cui la gente si è ritrovata costretta a non dover uscire di casa tranne che per le necessità, a quel punto gli individui hanno cominciato a utilizzare maggiormente i mezzi elettronici.

Pertanto la loro attenzione si è riversata sugli acquisti online ancor più durante il periodo della quarantena.

L’aspetto negativo è che queste compere effettuate tramite PC hanno quasi completamente escluso il settore dell’abbigliamento.

Indubbiamente vi starete domandando il perché e in cosa precisamente le ditte di moda non hanno saputo rispondere adeguatamente, in riferimento alle esigenze della clientela.

La situazione attuale nel settore moda

Le imprese di produzione hanno intrapreso la campagna commerciale del 2021 verso tutti quei distributori che oggigiorno si ritrovano in una situazione di enorme disagio dal punto di vista economico, provocata dalle mancanze di vendite verificatesi nell’anno appena passato.

Spesso questi stessi distributori proprio per via della crisi iniziata appunto e prettamente per via dello stato di emergenza dovuto dalla pandemia, si sono trovati nelle condizioni di non poter sostenere i pagamenti della merce consegnata dalle imprese produttrici. Concludendosi dunque con un calo dal 30% fino a giungere al 50%.

Pertanto l’anno nuovo è cominciato con pochissimi ordini da portare in produzione.

Inoltre per quanto concerne la campagna delle vendite inerenti l’autunno/inverno 2021/2022 è stata prolungata di circa un mese e mezzo.

Quindi si può comprendere alla perfezione quanto tutto questo vada a danneggiare in maniera esponenziale la produzione del 2021.

Un rimedio concreto e valido a quest’enorme crisi potrebbe giungere da più fronti.

Prima di tutto bisognerebbe poter contare non solo su un sostegno solido e reale per tutte le imprese, ma poi ci si dovrebbe affidare anche a una corretta formazione.

Nonostante le attuali difficoltà, le aziende del settore necessitano di una completa professionalità aggiornata e efficace all’interno delle imprese.

Ma ciò che più conta in assoluto è un aiuto economico affidabile e idoneo per consentire al settore della moda di potersi finalmente rialzare più forte di prima, nonché migliorato.

Perfino noi possiamo collaborare alla sua rinascita, riprendendo gli acquisti assidui in tale ambito.

Così e grazie alle opportune soluzioni, il settore moda potrà rialzarsi dopo la batosta dovuta da questi eventi.

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